La centrale Ettore Conti di Verampio (comune di Crodo), una delle più vecchie d'Italia, si trova nel comune di Crodo alla confluenza del fiume Toce e del torrente Devero ed è la prima centrale che si incontra risalendo la Valle Antigorio.
Centrale idroelettrica di Verampio | |
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Localizzazione | |
Stato | ![]() |
Località | Verampio, Crodo |
Coordinate | 46°14′32.14″N 8°19′28.24″E |
Informazioni generali | |
Tipo di centrale | a serbatoio |
Situazione | operativa |
Anno di costruzione | 1913 |
Inizio produzione commerciale | 1914 |
Macchinario idraulico | |
Configurazione | 2 gruppi |
Produttore delle turbine | Andino Hydropower |
Tipologia delle turbine | Pelton |
Portata | 10,5 m³/s |
Produzione elettrica | |
Potenza netta | 53 MW |
Generatori | Sincrono trifase |
Ulteriori dettagli | |
Architetto | Piero Portaluppi |
Costruttore | Società per Imprese Elettriche Conti & C |
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Venne costruita fra il 1912 e il 1914 da Ettore Conti di Verampio, un imprenditore milanese che per primo sfruttò l'energia idroelettrica nelle Valli Antigorio e Formazza.
La centrale nel 1914 venne inizialmente equipaggiata con 4 gruppi turbina Pelton, per una potenza complessiva di oltre 20 MW.
Le turbine, Pelton con unico distributore a getto rotondo e regolazione a spina, con deviatore automatico del getto per impedire i colpi d'ariete, manovrato da regolatore autonomo ad olio (impianto originario), furono prodotte dalla società Costruzioni Meccaniche Riva[1].
Gli alternatori (originariamente forniti dalla Brown Boveri) generavano energia elettrica alla tensione di 7,3 kV, 42 Hz.
Nel 1949 l'equipaggiamento iniziale di 4 gruppi venne sostituito con due gruppi singoli, ciascuno dei quali costituito da un generatore accoppiato con due turbine Pelton a due getti, con asse orizzontale, per un totale di oltre 48 MW.
In corrispondenza al cambiamento della frequenza della rete (dai 42 Hz originari agli attuali 50 Hz), nel 1950 le giranti vennero sostituite ed una di esse fu donata al Museo nazionale della scienza e della tecnologia Leonardo da Vinci.
La sostituzione delle giranti portò un incremento di 10 punti percentuali del rendimento che superò così il 90%.
La condotta che alimenta l'impianto ha il diametro variabile fino di 190 mm e una lunghezza di 1540 m. Le condotte laterali fungono da sfioratore della vasca di carico
Dal punto di vista architettonico, venne progettata dall'architetto Piero Portaluppi, che realizzò un edificio ricco di decorazioni geometriche, con rivestimenti bugnati in pietra locale.