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Le centrali di Ligonchio e Predare (provincia di Reggio Emilia) sono centrali idroelettriche a bacino che sfruttano le acque del bacino imbrifero dei torrenti Ozola e Rossendola, affluenti del fiume Secchia. Sono gestite da Enel Green Power.

Centrale idroelettrica di Ligonchio e Predare
Localizzazione
Stato Italia
LocalitàLigonchio
Coordinate44°18′52.78″N 10°20′41.68″E
Informazioni generali
Tipo di centralea bacino per i salti Ozola e Predare e ad acqua fluente per la derivazione Rossendola
Situazioneoperativa
ProprietarioENEL
Macchinario idraulico
Tipologia delle turbine2 Pelton, 2 Francis
Produzione elettrica
Potenza netta25 MW
Producibilità50 GWh
Ulteriori dettagli
Sito internet


Centrale idroelettrica di Ligonchio
Centrale idroelettrica di Ligonchio

Descrizione


Il sistema idroelettrico di Ligonchio è costituito da tre impianti, Ligonchio-Ozola (8,5 MW),[1] Ligonchio-Rossendola (2,6 MW)[2] e Predare (11,9 MW).[3] I primi due costituiscono la centrale di Ligonchio mentre la centrale di Predare si trova più a valle. Le captazioni sul torrente Ozola avvengono principalmente tramite il bacino artificiale della Presa Alta (1 229 m) e la traversa della Presa Bassa[4], mentre la derivazione del torrente Rossendola avviene tramite un sistema di cinque prese, rispettivamente sulla Rossendila, sul Rio Re, Sul Rio Fontana, Sul Rio Freddo e sul rio Bagioleto (fuori uso). successivamente le acque sono raccolte nella vasca di carico in caverna del Groppo per quanto riguarda la derivazione Rossendola, e a Tarlanda per la derivazione Ozola.[5] La centrale di Ligonchio sfrutta il salto dell'Ozola (276,2 m) tramite una turbina Pelton ad asse verticale e il salto del Rossendola (197,5 m) tramite una turbina Francis e una turbina Pelton entrambe ad asse orizzontale. Lo scarico della centrale è raccolto nel bacino artificiale di Ligonchio che alimenta a sua volta la centrale di Predare (salto 243,9 m), alimentata anche da prese minori su torrenti in sponda destra della vallata. La centrale di Predare è provvista di una turbina Francis ad asse verticale.[6] Dalla centrale di Predare parte un canale a pelo libero che raccoglie le acque scaricate da quest'ultima, prosegue per circa 1 km per poi confluire in una piccola vasca di carico, da qui parte una condotta forzata che serve la terza e ultima Centrale Idroelettrica dell'asta del Torrente Ozola, essa è di proprietà della P.E.I. s.r.l. (una società poco trasparente riconducibile alla Fri-El di Bolzano), che ha una potenza di circa 3 MW È provvista di due gruppi formati da due turbina Francis una verticale e una orizzontale.

A valle di questa terza centrale sono in funzione dal 2017 due centraline a basso salto provviste di una turbina Kaplan della società "Greener" di Modena e gestite dalla Romei s.r.l. della potenza di qualche centinaio di chilowatt.

La produzione totale dell'asta supera i 50 milioni di kWh.

L'interno della centrale di Ligonchio
L'interno della centrale di Ligonchio
L'ingresso della centrale di Ligonchio
L'ingresso della centrale di Ligonchio

Storia


Centrale di Predare
Centrale di Predare

Le centrali entrano in esercizio nel 1922 (l'impianto Ligonchio-Ozola nel 1928) dopo anni di lavoro che richiamarono manodopera da tutta la provincia di Reggio Emilia. L'edificio della centrale di Ligonchio è realizzato in stile Art Nouveau e rappresenta in elegante esempio di architettura industriale. In quegli anni, la centrale di Ligonchio è un'importante eccellenza tecnologica sul territorio che contribuisce al benessere economico e all'aumento demografico della zona. La progressiva automazione della centrale determina un calo occupazionale e demografico a partire dagli anni sessanta. La centrale di Ligonchio è completamente automatizzata dal 1992 mentre Predare dal 1985, e nel 2010 contano otto dipendenti.

Tra il 10 e il 14 aprile 1945 questa area fu teatro di una battaglia tra Wehrmacht e resistenza durante la seconda guerra mondiale.[7] I partigiani, con l'aiuto della popolazione locale, riuscirono a respingere le truppe tedesche intenzionate a distruggere la centrale.[8]


Atelier dell'acqua e dell'energia


Dal 2009 l'edificio della centrale di Ligonchio ospita l'Atelier dell'acqua e dell'energia,[9] importante atelier pedagogico-scientifico sui fenomeni fisici dell'acqua e della produzione di energia elettrica, realizzato grazie a una collaborazione che include enti locali, Parco nazionale dell'Appennino Tosco-Emiliano, Università di Modena e Reggio Emilia e Reggio Children s.r.l.


Progetti


Sfruttando derivazioni già esistenti su Ozola e Secchia è in fase di progettazione la costruzione di sei impianti mini-idroelettrico.[10]


Note


  1. Ligonchio Ozola - Mappa - Impianti - Enel.it Archiviato il 10 gennaio 2011 in Internet Archive.
  2. Ligonchio Rossendola - Mappa - Impianti - Enel.it Archiviato il 4 gennaio 2011 in Internet Archive.
  3. Predare - Mappa - Impianti - Enel.it Archiviato il 6 gennaio 2011 in Internet Archive.
  4. Presa Bassa sull'Ozola - seconda derivazione dell'Ozola - ProgettoDighe, su progettodighe.it. URL consultato il 6 febbraio 2011 (archiviato dall'url originale l'8 agosto 2014).
  5. Derivazione Rossendola - ProgettoDighe, su progettodighe.it. URL consultato l'8 febbraio 2011 (archiviato dall'url originale l'8 agosto 2014).
  6. Predare - Ligonchio (RE) - ProgettoDighe, su progettodighe.it. URL consultato il 6 febbraio 2011 (archiviato dall'url originale il 6 maggio 2012).
  7. Resistenza reggiana – cronologia
  8. Giacomo, Notari (Willi) | European Resistance Archive
  9. Atelier Di Onda In Onda, su diondainonda.com. URL consultato il 29 giugno 2020 (archiviato dall'url originale il 21 agosto 2019).
  10. http://redacon.radionova.it/stampa.php?id=15159&ogg=notizie&categoria=[collegamento interrotto]

Collegamenti esterni


Portale Emilia
Portale Energia
Portale Ingegneria



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