La centrale di San Leonardo, comunemente detta del "Partidor", è un ex impianto idroelettrico situato nel comune di Montereale Valcellina (PN).[1]
Centrale del Partidor | |
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Localizzazione | |
Stato | ![]() |
Località | San Leonardo Valcellina |
Informazioni generali | |
Tipo di centrale | centrale idroelettrica |
Situazione | chiusa |
Gestore | Enel |
Anno di costruzione | 1915 ca - 1919 |
Inizio produzione commerciale | 1919 |
Chiusura | 1988 |
Macchinario idraulico | |
Produttore delle turbine | ing. Riva |
Tipologia delle turbine | Francis |
Salto motore netto nominale | 26.5 m |
Portata | 10,8 m³/s |
Produzione elettrica | |
Generatori | 2 (il 3 gruppo fu rimosso negli anni '50) |
Dati aggiornati al 18/01/2022 | |
Elemento Wikidata assente · Manuale |
La centrale del Partidor fu l'ultima del grande progetto dello sfruttamento del Torrente Cellina, iniziato con la costruzione della centrale di Malnisio.
Iniziata nel 1915 circa e finita nel 1919 con un ritardo a causa della Guerra, la centrale iniziò la produzione nello stesso anno e fu dismessa, in concomitanza con la centrale di Giais, il 10 maggio 1988.
Dopo la dismissione l'edificio principale è diventato un magazzino mentre il bacino di carico è stato trasformato in un lago per la pesca sportiva.
Al momento dell'inaugurazione la centrale disponeva di tre gruppi generatori, di cui due lavoravano a salto pieno (26 metri), mentre il terzo lavorava a soli 16 metri, in quanto l'acqua utilizzata veniva poi convogliata nella roggia di Aviano[2]. Intorno alla metà degli anni 1950 il percorso della roggia verrà spostato più a valle, per cui il 3º gruppo generatore verrà smantellato.
La centrale, a causa della lunghezza delle condotte forzate (970 metri), fu da subito dotata di una torre piezometrica, per proteggere i gruppi dai colpi d'ariete[2].
Le turbine furono fornite dalla società Riva-Monneret e di due alternatori Öerlikon.
La dismissione della centrale, avvenuta il 10 maggio 1988, è legata alla realizzazione dell'invaso di Ravedis, che una volta realizzato permise di realizzare tre più nuove centrali (Ponte Giulio, San Leonardo e Cordenons)[3].